La Mongolia è un paese selvaggio e spettacolare: altopiani, steppe e deserti, terra per “viaggiatori”, che regala la sensazione di vivere in un’altra epoca se non addirittura su di un altro pianeta. Un’immensità di spazi sovrastati da un incredibile azzurro, notti stellate dove si tocca il cielo e dove vivono tenaci nomadi che mantengono tradizioni antiche e conservano un cuore sorprendente. Terra di colori: orizzonti infiniti dalle mille sfumature, il verde tenero delle sterminate praterie, i viola e i rosa della fioritura estiva, il giallo ocra delle dune di sabbia del Gobi, il rosso fiammeggiante delle rocce di Bajanzag, il nero delle formazioni rocciose di origine vulcanica.
Un viaggio che offre sistemazioni e comfort molto semplici, ma di grande fascino. Un viaggio che farà nascere in noi il “mal di Mongolia” che esiste davvero!
Partenza Sottocasa e ritrovo con l’accompagnatore e il gruppo a Trento e località previste. Proseguimento in autopullman Gt per l’aeroporto di Venezia da dove si prosegue, con volo di linea via Istanbul, per Ulaanbaatar. Pasti e pernottamento a bordo.
Arrivo a Ulaanbaatar di prima mattina e incontro con la guida che rimane con il gruppo per tutto il tour. Partenza in jeep 4x4 (massimo 3 persone per jeep) con destinazione sud-ovest alla volta del Deserto dei Gobi. Varie soste panoramiche e pausa pranzo lungo il percorso. Arrivo a Tsagaan Survaga.
Chiamato anche Stupa Bianco, il Tsagaan Survarga è un incredibile canyon risultato da erosioni di vento e acqua che nei secoli lo hanno modellato rendendolo uno dei luoghi più suggestivi di tutto il deserto del Gobi. Da lontano tutta l'area sembra ricordare le antiche rovine di una città.
Sistemazione al Gobi Caravan Serai Camp. Tempo a disposizione per relax. Dopo cena si ammira un cielo stellato unico al mondo. Pernottamento.
Dopo la prima colazione partenza per il Parco Nazionale Gobi Gurvansaikhan, nell’area chiamata “le Tre Bellezze del Gobi” ad osservare la fauna del deserto con stambecchi e gipeti. Ci si inoltra a piedi (o a dorso di cavallo) nella Valle di Yol, o delle Aquile.
La La zona è famosa in quanto è l’unico posto al mondo dove, pur trattandosi di deserto, è possibile trovare un ghiacciaio a cielo aperto. Si tratta di una gola stretta e rocciosa a circa 2.500 m di altitudine, in cui si trovano ghiacciai, affascinanti canyon e la presenza dell’Ibex siberiano e la Capra argali.
Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento al Camp.
Dopo la prima colazione partenza per Khongoriin Sand Dunes attraversando luoghi e paesaggi straordinari. Arrivo e pranzo. Nel pomeriggio escursione sulle dune di sabbia Khongorin Els.
Conosciute anche come le Dune che Cantano col Vento, per il magico suono che il vento produce accarezzandole, alte fino a 800 metri e larghe da 6 a 12 km. Situate in un bacino circondato da montagne, si estendono per un centinaio di chilometri, rappresentano una delle più grandi aree sabbiose in Mongolia e lo spettacolo è maestoso ed emozionante.
Segue la visita di cortesia ad una famiglia di allevatori di cammelli e, chi desidera, ha la possibilità di un’escursione in cammello. La sera uno dei tramonti più spettacolari del Gobi. Cena e pernottamento al Camp.
Prima colazione e partenza alla volta di Bayanzag, che significa “vette infuocate”, un vastissimo insieme di rocce dalle incredibili forme e colori, famosa in tutto il mondo per il primo, importante ritrovamento di antiche ed enormi uova di dinosauri.
È ritenuta dagli esperti un ricco giacimento di fossili, dove, nel suggestivo e desolato ambiente desertico, numerose spedizioni paleontologiche hanno ritrovato (a partire dal 1924) un impressionante patrimonio di reperti di specie che cento milioni di anni fa popolavano questa regione: sarà una fantastica mattinata alla scoperta della terra dove vivevano questi giganti, i primi padroni della Terra.
Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento al Camp.
Prima colazione e il viaggio riprende verso nord fino al piccolo monastero di Uvgun Khiid, situato nella Riserva Naturale Khogno Khan. Visita e pranzo. Proseguimento per Ongii Khiid. La steppa comincia a desertificarsi e, nel pomeriggio, ci si avvicina ai contrafforti della catena montuosa che nasconde le rovine dell'antico monastero di Ongii, celebre punto di sosta per le carovane che arrivavano o partivano per attraversare il Gobi e il Taklamakan e raggiungere la Via della Seta.
Il complesso archeologico di Ongii, tra rilievi desertici, selvaggi e all’interno di una gola molto suggestiva, comprende le maestose rovine di due monasteri: Barlim Khiid sulla riva nord, e Khutagt Khiid a sud.
Sistemazione in Camp, cena e pernottamento.
Prima colazione e partenza per la Valle del fiume Orkhon che rientra tra i siti protetti dall’UNESCO.
Attraversata dal fiume Orkhon, il fiume forma una cascata, chiamata Orkhon Khürkhree, la cui origine risale a 20.000 anni fa in seguito ad un’eruzione vulcanica. Terremoti ed eruzioni vulcaniche hanno creato un ambiente molto scenografico, disabitato, incantevole e in piena armonia con la natura.
Sistemazione in Camp, cena e pernottamento.
Dopo la prima colazione partenza per lo splendido monastero di Tuvkhun, incastonato sulle montagne che chiudono a settentrione la valle dell’Orkhon.
Questo monastero era molto amato da Bogdo Khan Zanabazar, il più importante monaco buddista nella storia della Mongolia, grande scultore e artista che qui visse e studiò per quasi trent’anni.
La visita richiede un trekking a piedi di circa un’ora in mezzo alla foresta ma lo spettacolo è maestoso. Pranzo al sacco nei pressi del Monastero e, nel tardo pomeriggio, si giunge a Karakorum. Cena e pernottamento al Camp
Prima colazione e visita di Karakorum, antica capitale dell’Impero Mongolo fondata da Gengis Khan e completata dal figlio Ogodai nel XIII sec.
Alla sua costruzione parteciparono artisti, artigiani ed operai provenienti da diverse regioni dell’Impero. Nei suoi pressi, racchiuso da un quadrilatero di imponenti mura sormontate da 108 Chorten Tibetani, sorge il Monastero Lamaista Erdene Zuu, fondato nel 1586 ed oggi il più antico centro di diffusione del Buddismo-Lamaista in Mongolia. Nel periodo di suo massimo splendore ospitava, all’interno della cinta, ben 100 templi che vennero in gran parte distrutti negli anni trenta durante le purghe staliniane.
Pranzo in ristorante e partenza per il Parco di Khustai, istituito nel 1993 per salvaguardare il cavallo selvaggio mongolo, chiamato takhi.
Noto anche come Cavallo di Przewalski, dal nome dell'esploratore polacco che scoprì la razza nel 1878, possiede due cromosomi in più ed è l’antenato del cavallo domestico. A causa di un feroce bracconaggio attorno agli anni '60 rischio di estinguersi ma, grazie a gruppi ambientalisti internazionali, fu possibile reintrodurlo in Mongolia garantendo la conservazione e la continuazione della razza.
All'arrivo escursione in riserva e sistemazione al Camp. Cena e pernottamento.
Prima colazione e breve trasferimento a Ulaan Baatar. Sosta per lo shopping in una fabbrica di cachemire. Arrivo e visita del Monastero di Gandan (luogo dello spirito), fondato nel 1838 come Scuola Buddista.
Una particolare atmosfera coinvolge in un’affascinante testimonianza di riti buddisti, canti misteriosi di monaci e sentite preghiere di fedeli; segue l’imponente statua placcata oro del Dio Avoki Teshvara che, secondo la leggenda, dona ad ogni visitatore che gli rende omaggio vista perfetta e abilità profetiche.
Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio la visita prosegue con il Palazzo d’Inverno Bogdkhan, il Santo Sovrano, l’ultimo Khan mongolo. Il complesso, con gli annessi edifici religiosi eretti nel 1903, è oggi un museo che espone oggetti ed arredi appartenuti all’ultimo sovrano mongolo, e con il Museo di Storia Nazionale. Cena tipica in ristorante e pernottamento in hotel.
Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea, via Istanbul, per Venezia. Pasti e a bordo. Arrivo nel tardo pomeriggio e proseguimento per Trento e le località di partenza in autopullman Gt con trasferimento privato nelle località previste.