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I tre secoli della dominazione estense, quando la corte di Ferrara era fra le più raffinate e colte d’Europa, pur senza avere cancellato la grandiosità romanico gotica medievale, hanno lasciato una profonda impronta umanistica nella città tra chiese, castelli, delizie e palazzi meravigliosamente affrescati.
Partenza da Trento e le località previste in autopullman Gt per Ferrara.
Incontro con la guida e ingresso a Palazzo dei Diamanti, il più bel palazzo rinascimentale del nord Italia, per la visita alla mostra "Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa". A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riapre le porte con una mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.
Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (c. 1450-1496) si divise tra Ferrara e Bologna, per poi trascorrere l’ultimo decennio nella città di origine. Fu Lorenzo Costa (1460-1536) a raccogliere l’eredità di Ercole e a continuarne lo stile. Durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura acquistò maggiore morbidezza, una classicità più distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino imponevano una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova. I due protagonisti sono affiancati da maestri nobili e da compagni di viaggio contemporanei: Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca, Marco Zoppo costituiscono il punto di partenza, mentre Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino offrono una sponda di dialogo lungo il percorso espositivo.
Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico un’occasione unica, e forse irripetibile, per scoprire (o riscoprire) l’arte di due grandi interpreti del Rinascimento italiano, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa e, più in generale, la smagliante ricchezza del Rinascimento estense. Mostra a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli.
Ore 11.30 primo turno
Ore 11.45 secondo turno
Al termine, tempo a disposizione per il pranzo libero.
A seguire, alle ore 15.00, ingresso nella chiesa del Monastero di Sant’Antonio in Polesine dove si assiste alla preghiera dell’Ora Nona, cantata dalle monache benedettine con accompagnamento di cetra: un momento suggestivo ed emozionante.
Si visita poi la chiesa interna riservata alle monache, un'esperienza capace di toccare nel profondo, non solo per l'atmosfera spirituale che si respira ma anche per la presenza degli affreschi di scuola giottesca, eseguiti tra la fine del '200 e la metà del '300, di spettacolare bellezza (Storie dell'Infanzia di Gesù, la Vita della Vergine, la Passione) .
Il monastero nasce su un'isola nell'alveo del Po prima del Mille. A metà del '200 il complesso conventuale accoglie le monache benedettine riunite attorno a Beatrice d'Este, fondatrice della comunità religiosa.
Segue una passeggiata con la guida nell’antico borgo medioevale. Le case sono semplici e si addossano le une alle altre con un disordine garbato; l'acciottolato delle vie strette si accompagna all'immancabile cotto, tipico materiale della città: dalla vecchia Piazza delle Erbe, abbellita dall’imponente torre campanaria e dalle antiche botteghe dei merciai, ai quartieri medievali del Ghetto ebraico e alla suggestiva Via delle Volte.
Ferrara è una città che conserva tracce abbondanti del passato medievale. In via delle Volte e in via Ripagrande, che delimitava a sud la riva del Po e segnava la dimensione della città, sono ancora visibili e chiaramente leggibili i moduli edilizi delle varie unità abitative che formavano il tessuto della città due-trecentesca. Si tratta di palazzetti su due piani, molto profondi verso l’interno e fittamente accostati gli uni agli altri. Inoltre qui si conserva le memorie di una comunità ebraica tra le più antiche d’Italia e del ghetto in cui essa venne segregata dal 1627 all’Unità d’Italia. Via Mazzini era la strada principale dell'antico ghetto, dove un tempo si concentravano i negozi degli ebrei e i vecchi edifici che hanno mantenuto la loro struttura originaria.
Tempo libero per attività individuali quindi partenza per il rientro a Trento e località di partenza con arrivo in serata.