Rocchetta Mattei, la piccola Alhambra italiana; La Scola, straordinario borgo medievale; la chiesa del grande architetto Alvar AAlto.
Una giornata in un territorio pieno di bellezze: la Rocchetta, una costruzione unica al mondo e di grande fascino, un tesoro architettonico inimitabile. Il borgo La Scola, un tuffo nel Medioevo, con edifici che rappresentano eccezionali esempi dell’architettura medievale appenninica ad opera dei Maestri Comacini. La straordinaria Chiesa di Santa Maria Assunta di Alvar Aalto, il primo luogo dedicato al culto cristiano che l’architetto progetterà nella sua lunga carriera.
Ritrovo a Trento e località previste con l'accompagnatore e il gruppo. Partenza in autopullman Gt per gli Appennini a sud di Bologna. Arrivo a Riola, nel cuore degli Appennini Emiliani, e visita della Rocchetta Mattei, il Castello edificato a partire dal 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di una antica costruzione risalente al XIII secolo, la Rocca di Savignano, appartenuta probabilmente a Matilde di Canossa. La struttura del castello fu modificata più volte dal conte, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale di ricevimento, camere private che richiamano stili diversi, dal medievale al moresco, dal liberty al gotico. Evidenti i richiami decorativi a costruzioni quali l’Alhambra di Granada per il Cortile dei Leoni e la Grande Moschea di Cordoba per la cappella.
All’interno della Rocchetta il conte condusse una vita da castellano medievale, con tanto di corte e buffone. Qui cominciò a dedicarsi allo studio e alla pratica della medicina omeopatica, subendone rapidamente un irresistibile fascino. Sfruttando sapientemente i mezzi dei quali disponeva, riuscì a pubblicizzare e valorizzare in breve tempo un nuovo, personale metodo terapeutico, che chiamò elettromeopatia e dichiarò ottimo rimedio per un gran numero di patologie. Le sue cure lo portarono a giungere ad una fama mondiale, persino Dostoevskij citò il Conte né I fratelli Karamazov … “Disperato ho scritto al conte Mattei, che mi ha mandato un libro e delle gocce, che Dio lo benedica.”
Al termine, visita della chiesa di Santa Maria Assunta di Riola, una delle rappresentazioni architettoniche più eloquenti del sentire della Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II ma anche il primo luogo dedicato al culto cristiano del grande architetto Alvar Aalto, designer, accademico finlandese, maestro del movimento moderno, esponente del funzionalismo.
Un progetto che si sposa perfettamente con l'ambiente naturale, tenendo conto del paesaggio e della natura che lo circonda e in cui si inserisce, rispettoso del ciclo della vita dell’uomo e la sua sacralità. Le linee, i volumi, la luce, tutto focalizza l’attenzione sul punto centrale della liturgia, senza le distrazioni provocate dalla suppellettile ridotta all’essenziale. Le linee morbide e minimali accompagnano la semplicità dell’interno sottolineando gli elementi di arredamento ispirati alla natura.
Pranzo tipico di Pasquetta in ristorante e, nel pomeriggio, trasferimento a La Scola, uno straordinario borgo dove riscoprire l'architettura medievale. La maggior parte degli edifici rappresentano eccezionali esempi dell’architettura medievale appenninica ad opera dei Maestri Comacini. Risulta magnifico il gioco di volumi accentuato dall’elevazione delle torri e dal compenetrarsi dei corpi di fabbrica ed è armonico il rapporto con il paesaggio circostante. Notevole il maestoso cipresso della Scola che, con la sua altezza di 25 metri e un’età stimata di oltre 700 anni, rappresenta un vero e proprio monumento della natura.
Il bellissimo borgo, tra i più caratteristici del territorio grizzanese, è pervenuto a noi pressoché integro ed è stato riconosciuto come centro storico di valore nazionale. Il borgo fortificato è nato infatti come quartiere militare e luogo di resistenza e difesa del centro monastico di Montovolo, di grande importanza economica e commerciale oltre che religiosa. Nell’area di Montovolo, situata vicino al confine con i Longobardi, sono avvenute le leggendarie lotte tra guerrieri Franchi, chiamati Paladini, e Longobardi invasori.
Al termine delle visite partenza per il rientro a Trento e località di provenienza